Wait me

Il silenzio avvolge l'intera struttura. Ancora un giorno, mi dico. Ancora un giorno, lo ripeterò anche domani. Si, lo ammetto, sto contando i giorni che mi separano dal mio ritorno in squadra. Mi giro nel letto fissando fuori dalla finestra il cielo notturno e una leggera fitta alla base della schiena mi porta a mordermi le labbra. Il dolore non è più forte come il giorno dello scontro con il Sannoh, ma comunque se provo a fare qualche movimento brusco si fa sentire. Ma non è solo il corpo anche il cuore sente dolore quando penso che sono lontano da lui. No, forse quando penso che è lui l'unico che non mi ha mai scritto neanche due paroline per sapere come va la mia riabilitazione. Sorrido, ma guardate se un immenso Tensai come me deve pensare a simili cose. Cioè, vi rendete conto che vorrei ricevere una lettera da quella Kitsune artica, menefreghista, egoista, addormenta e per niente incline a riconoscere il mio genio come campione di basket. Ma quando si è sentita mai una cosa del genere? Ma quando mi è venuta in mente una cosa del genere?

Borbotto a mezza bocca contro i miei stessi pensieri. Vorrei sapere quando mi sono fregato con le mie stesse mani e dall'odio sono passato all'amore per quel maledetto volp... NOOOO, cosa cavolo stavo ammettendo a me stesso?

Mi alzo di scatto, mettendomi a sedere. Il dolore mi fa stringere le mani sulle lenzuola e una lacrima traditrice scivola dai miei occhi. Vorrei imputare le lacrime alla fitta che mi ha tolto il fiato, ma so da me che non è così. Posso essere un'idiota, un do'aho come mi chiama sempre Rukawa, ma fino a un certo punto. Quel punto è stato abbondantemente superato, ora che da solo. Ora che non ho quel musetto da schiaffi davanti tutti i giorni. Ora che Haruko è lontana e neanche le sue lettere fanno battere il mio cuore. Si, devo ammetterlo anche se fa male: sono irrimediabilmente innamorato di Kaede Rukawa.

Ok! Ok! Non iniziate a darmi anche voi del deficiente e levatevi dalla faccia quelle espressioni scioccate. Pensate forse che sia stato facile accettarlo? Cioè, voglio sorvolare sul fatto che è un ragazzo. Qui ho un attenuante: Rukawa è bello! Oggettivamente bello! Da qualsiasi lato lo si ammiri c'è una sorta di magia, sensualità e perfezione in lui che può far cedere anche l'etero più convito. Io sono l'etero convito. Prima di lui chi li guardava i ragazzi. Ohhh, chiariamo una cosa: anche adesso non li guardo. I puntini sulle I servono. Proprio per questo affermo che mi sono innamorato di lui. Perché sembrerebbe che io guardi solo l'involucro e non cosa c'è dentro. Stavolta è diverso, forse perché io sono l'unico in tutto lo Shohoku, ma forse anche in tutta Kanagawa, che ha "visto" cosa c'è dietro quel bellissimo viso. Non prendetemi per pazzo, ragionate con me. Chi è che riesce a smuovere il volpacchiotto? A chi il volpacchiotto reagisce sempre? Insomma facciamo scintille appena siamo vicini e nonostante tutte le parole e scazzottate chi sta al fianco dell'altro? Sempre e solo noi due.

Ho avuto modo di pensare in questo mese rinchiuso tra queste mura e passeggiate sulla spiaggia, dove incontravo spesso la Kitsune in ritiro con la nazionale juniores. La solita fortuna del Tensai! Dove dovevano fare il ritiro? Proprio a pochi passi dalla struttura dove il nonnetto mi spedito per riprendermi dall'infortunio, se non è destino questo allora non so come chiamarlo! Il punto è, ritornando al discorso, che stando solo ho riflettuto molto al mio comportamento nei confronti di Rukawa. Forse sarà stato il fatto che le lettere di Haruko sembravano più dolci e sottintendevano altro, ho iniziato a pensare che senza un valido motivo di gelosia il mio rapporto con Kaede avrebbe subito un cambiamento. Volete sapere la mia reazione? Paura! Una paura immensa mi ha stretto il petto togliendomi il respiro. Insomma io non sono un esperto, ma se la ragazza che sbandieri d'amare da un anno ti fa intendere che finalmente inizia a vederti in un certo modo, dovresti quanto meno mettere le ali ai piedi. Invece no! La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: non voglio perdere Kaede! Si, l'ho chiamato per nome per la prima volta.

Ho passato giorni interi a cercare di capire cosa fosse quel senso di paura. (credetemi vederlo quasi tutte le mattine non ha semplificato le cose.) Nella confusione in cui viaggiavo, la sola cosa certa era che per niente e nessuno al mondo avrei rinunciato al rapporto particolare, instaurato con quella che credevo fosse la mia nemesi. Partendo da questo punto scoprire il motivo di quell'attaccamento è stato più difficile. Vero che ho detto che è impossibile non ammirare la bellezza di Rukawa e il fatto che sia un maschio non è rilevante, ma accettarlo non è altrettanto semplice.

Dicevo: sono ritornato indietro al nostro primo incontro. Quel giorno, sulla terrazza, prima di conoscere il suo nome per un istante ho sentito dell'ammirazione per lui. In fondo ha messo a tappeto Hotta e i suoi da solo, con quel visino così delicato non sembra proprio uno che mena pesante (nel tempo ho constatato di persona che il volpino mena e parecchio pensante). Però il mio interesse è finito appena ha pronunciato il suo nome. Quello era il ragazzo di cui Haruko si diceva innamorata, e io come potevo competere con un così? (Va bene esaltarsi a figone assoluto a parole, ma poi quando mi guardo allo specchio lo so da solo che non sono un granché) Ma al diavolo non è stato solo quello. La sua indifferenza, quel modo di guardarmi dall'alto in basso e quella sensazione di "ammirazione" unita a una strana frenesia di toccarlo mi ha spiazzato. Ora posso dirlo: l'ho preso a testate per toccarlo, avevo bisogno di sentirlo reale perché sembrava così etereo e irraggiungibile. Ricordo ancora quanto mi è piaciuto percepire la carezza dei suoi capelli, la morbidezza della pelle e il suo profumo. Per giorni, ogni volta che finivamo per prenderci a botte o lo sentivo vicino, non ho fatto altro che imprimermi nella memoria quel particolare insieme di essenze. Ho fatto in modo di scoprire che bagnoschiuma usa, qualche sua abitudine particolare e niente dopo un po' ho identificato quelle scie che mi facevano impazzire. Vaniglia, gelsomino, incenso e qualcosa di indefinito che appartiene solo a lui. Eppure so che non è solo questo, a farmi dare di matto è il fatto che io sono l'unico che riesce a smuoverlo. Lui così apatico, altero e silenzioso eppure si lascia travolgere dal mio essere casinista. Quando l'ho capito è stato normale per un Tensai come me accentuare quei miei modi di fare. Poi c'è il rovescio della medaglia: nessuno a parte la volpaccia riesce a spronarmi a dare il meglio di me.

Sospiro, come sempre accade quando penso a lui mi prende una sorta di agitazione, devo alzarmi da questo letto e distrarmi. Stasera è un chiodo fisso, forse perché domani finisce il ritiro della nazionale e io non lo vedrò più correre sulla spiaggia. Devo restare qui e continuare la riabilitazione, mentre lui tornerà a Kanagawa. Lontani. Come farò a stare lontano da lui? Non sono un ingenuo, so che tra noi non c'è niente, posso vivisezionare tutti i mesi passati per trovare una spiegazione plausibile ma alla fine di concreto non ho niente. Eppure io lo sento questo "noi". Possibile che mi stai sbagliando? Allora perché non concentrarmi su Haruko?

Apro la finestra respirando a pieni polmoni l'aria salmastra. La voce del mare giunge alle mie orecchie nitida, ma io sento solo il battito del mio cuore. Sono così agitato anche perché dopo questa lontananza tornerò a casa, alla vita di tutti i giorni e ho paura. Paura di non saper gestire questo sentimento. Mi conosco, l'emozioni si leggono sulla mia faccia. Inoltre come sarà toccarlo ora che so quello che provo? Se reagissi in modo sbagliato o peggio se sentissi il desiderio di... Kimi, mi sento le guance in fiamme al solo pensiero di avere il suo corpo premuto contro il mio, il suo respiro sulle mie labbra... Mi appoggio al davanzale, ho il fiato corto come dopo una lunga corsa e posso sentire il mio corpo rispondere a quei pensieri tutt'altro che casti. Non c'è che dire: altro che etero convinto!

Sinceramente? Prima di stasera ho immaginato una volta soltanto di fare l'amore con lui. Tutto partiva da un bacio a quelle labbra perennemente atteggiate in un broncio irresistibile. Ho voglia di scoprire che sapore hanno, così come percorrere ogni centimetro della sua pelle candida. Chissà se resterebbero i segni del mio passaggio, sembra così morbida e sensibile... Basta Hanamichi non devi pensare a questo, a cosa serve sognare di stringerlo quando non riesci neanche a pararci? Devo partire da questo primo punto: conoscerlo, entrare nella sua vita al di fuori della scuola e del basket, e poi forse sperare di aver letto bene i segnali.

Mi siedo sul letto, all'improvviso le ginocchia tremano: se dovessi perderlo? Se dichiarandogli i miei sentimenti lui restasse indifferente, cosa farei? Sarei in grado di lasciarlo libero e stargli accanto? Non so rispondere a queste domande e ho il timore di sbagliare. Se dovessi sbagliare con lui non riuscirei a perdonarmelo. Per la prima volta sento di avere la felicità a un passo da me. Come può una persona entrare così in profondità sotto pelle? Mi sono così tante volte dichiarato innamorato ma prima di lui ho mai conosciuto l'amore?

Maledetta Volpaccia! Scommetto che sei addormentato beatamente nel tuo letto, spero per te da solo in quanto proprietà del Tensai, mentre io sto qui a farmi mille seghe mentali. Sconterai anche questo, non si tiene un genio come me sveglio.

Inizio a ridere, ma sento i miei occhi umidi. Vorrei piangere, perchè davvero stavolta non vedo possibilità di riuscita. Magari gli piacciono le ragazze... lo slogan delle pazze del suo fanclub risuonano ancora nelle mie orecchie. No, quelle non hanno mai destato il suo interesse. Al contrario molte volte l'ho visto infastidito. Cerco di fare mente locale, ma a parte il basket nulla anima quei due occhi blu. Si, va bene, io i suoi occhi li ho guardati e anche da vicino. Si nota benissimo quando è concertato, arrabbiato, indifferente, divertito, dispiaciuto. Cioè non parla mai come credete che si possa capirlo. Gli occhi. La mia volpe ha degli occhi stupendi. Vi ricordate la partita con lo Shoyo? Ha dato lui la sveglia ha tutta la squadra, ma non solo. Aveva capito che ero in difficoltà e ha modo suo mi ha dato una scossa. Il cuore trema ancora quando dopo il mio slam dunk e relativa espulsione, lui si è avvicinato dicendomi: mi dispiace, era un bel tiro. Cavoli, il pubblico mi acclamava e io... io... io tremavo per quelle poche parole. Quanto sono stato idiota a non accorgermene allora. Forse le cose non sarebbero così tra di noi.

inutile, mi faccio solo del male continuando così devo procedere per gradi. Mi infilo sotto le lenzuola, prima devo ristabilirmi del tutto. Non solo perchè il basket mi piace da impazzire, ma perché so che lui non mi perdonerebbe mai di aver abbandonato. La volpaccia non lo dirà mai ma sa bene che sono un genio del basket. Abbraccio il cuscino chiudendo gli occhi, io non lo perderò e so che neanche lui non vuole perdere me. Ohh, qui non è la mia vana gloria di genio che parla. Ma fatemi passare per buona questa piccola cosa: Rukawa non fa mai nulla per nulla. Se non tenesse a me non avrebbe avuto senso i correre tutte le mattine proprio davanti alla clinica dove IO sono ricoverato. Ok, magari si può pensare che l'abbia fatto per vantarsi della sua convocazione, ma no. Vero che so poco di lui, ma sono anche quello che lo conosce di più. Lui ama il basket, gli importa solo di diventare il migliore e battere chi reputa un gradino sopra di lui. Mi ha già battuto più volte quindi... passava di qua solo per vedere me. Un sorriso allegro compare sul mio viso. Dite che mi sto illudendo? Forse, ma finché non avrò prova contraria io sarò convinto di questo: io e lui ci apparteniamo. Aspettami Kaede.